L’elmo M.38 Corpo Nazionale

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Siamo nel 1935 nel pieno della nazionalizzazione dei corpi pompieristici, a Roma l’imperativo e creare una struttura amministrativa valida per soddisfare le nuove esigenze in fattore operativo.
Uno di questi aspetti è la necessaria standardizzazione dei mezzi e degli equipaggiamenti, fino ad allora appannaggio dei singoli comuni e consorzi pompieristici, diverse ditte come la Bergomi fornivano cataloghi ricchi di materiali ispirati alle mode europee in fattore di antincendio.
In questa panoplia di elmi di diversa fattura era evidente la necessità di dotare il futuro Corpo Nazionale di un moderno elmo che potesse soddisfare le esigenze di modernità e sicurezza.
Fu così che nacque l’elmo M.38, distribuito a partire dal 1939 fino al 1940, sostituiva l’elmo modello “Milano” informalmente adottato a livello nazionale fino a quel momento, e che verrà mantenuto per il personale volontario fino alla fine del secondo conflitto mondiale.
L’elmo M.38 nasceva in un periodo di ristrettezze economiche dettate della sanzioni imposte per la recente guerra in Etiopia, fu così che la scelta dei materiali costruttivi dell’elmo cadde su una fibra autarchica di qualità abbastanza discutibile, si trattava di un particolare trattamento del cuoio bollito, che è anche la causa della difficoltà di reperire esemplari in buono stato di conservazione.
L’elmo nasceva nel colore nero con cimiero in ottone, retaggio degli elmi precedenti, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale in una politica di mimetizzazione  viene diramata una circolare che impone di riverniciare gli elmi nel colore del Regio Esercito: il Grigioverde.
La figura del Vigile del Fuoco nel periodo bellico è indissolubilmente legata a quest’elmo dalla forma inusuale, a tal punto da essere definita una “cornucopia rovesciata” da alcuni avieri inglesi abbattuti sul suolo italiano e soccorsi nei nostri Vigili.
Un interessante appunto su questo elmo è che la città di Crema con il suo distaccamento alle dipendenze del 27° Corpo con sede a Cremona è stata tra i pochi fortunati piccoli centri a riceverlo in dotazione in tempi relativamente rapidi, come già detto per l’epoca si trattava di materiale all’avanguardia che veniva distribuito con precedenza alle grandi città, come è possibile vedere nella foto che ritrae due Vigili di guardia durante la festività della Befana Fascista.

 

fonte: http://www.storiavvf.it
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